Criteri di selezione rigorosi, oggettivi e scientifici, per individuare quelli che l’istituto tedesco qualità e finanza definisce “I campioni della crescita”.
Seicento imprese, con un fatturato aggregato di 14,7 miliardi di euro nel 2020, in crescita del 50% rispetto al 2017, quasi 3Omilla posti di lavoro creati, in media più di 38 per azienda, oltre la metà concentrate nel centro-nord del Paese (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto) e attive In 5 settori strategici (prodotti industriali, tecnologia, vendita&marketing, alimentare e servizi&consulenza).
È lo spaccato che emerge dalla quarta edizione dell’indagine “Campioni della Crescita” dell’Istituto Tedesco Itqf, il prestigioso progetto nato in partnership con La Repubblica Affari&Finanza. Indagine che fotografa, dopo un’attenta selezione, la lista delle aziende-motore della ripresa in base alla crescita media annuale generata nel triennio 2017-2020. «L’analisi riconosce le eccellenze dell’economia italiana che nonostante un quadro macroeconomico molto difficile dovuto all’emergenza sanitaria registrano uno sviluppo notevole. Si tratta dell’Italia dinamica che, attraverso nuove tecnologie, innovazioni ed esportazioni spesso a livello mondiale, crea posti di lavoro e distribuisce benessere e ricchezza nel territorio» premette Christian Bieker, direttore dell’Itqf, ente indipendente leader In Europa nelle indagini di qualità.
Per essere incorporate nel ranking le aziende autocandidatesi dovevano rispettare una serie di criteri severi e fornire su richiesta bilanci ed altri documenti. La long list ha compreso oltre 25mila Imprese con alto tasso di crescita ed è stata redatta tramite ricerca in banche dati pubblicamente disponibili (ad esempio, Camere di commercio), dati aziendali online, analisi di gare e portali di comunicazione. In totale queste fonti dl ricerca censiscono circa 8 milioni di imprese italiane. Tutte le aziende della long list sono state contattate via posta, e-mail o telefono con la richiesta dl compilare un dettagliato questionario sull’attività dell’impresa. Annunci pubblici su “La Repubblica-A&F” ed online hanno invitato anche altre aziende ad autocandidarsi. Per far parte della classifica dei 600 Campioni della Crescita le aziende dovevano rispettare diversi criteri: avere raggiunto un fatturato minimo di 100.000 euro nel 2017 e di 1,2 milioni euro nel 2020; essere un’azienda indipendente con sede legale in Italia e cresciuta prevalentemente in modo organico, non avendo come modello di business l’acquisizione di altre aziende; non aver commesso violazioni gravi (art.80 del Dlgs. 50/2016). Sono stati raccolti anche dati sui risultati operativi nel triennio 2017-2020 e sul numero di dipendenti, per scartare aziende con un continuo declino dell’occupazione o persistenti perdite.
Il calcolo del tasso di crescita si è basato sui dati di fatturato comunicati e confermati dalle aziende candidate. La lista dei campioni è stata stilata in base alla crescita media annuale, il cosiddetto tasso annuo di crescita composto, più comunemente noto come Cagr (fatturato 2020/fatturato 2017). Il tasso medio annuo minimo per entrare nella classifica è stato di 8,54%, il tasso medio annuo più altro registrato è stato di 297,59%. I dati sono stati forniti e confermati ufficialmente da un membro della direzione o da un dipendente delegato dell’azienda. Tutti i dati riportati dalle aziende sono stati elaborati e controllati dall’Itqf e, in caso di divergenze, l’Istituto tedesco si è avvalso dei dati ufficiali pubblicamente disponibili (ad esempio dati presenti nel Registro delle Imprese).
La metodologia viene utilizzata anche in altri paesi europei come la Germania dove “Campioni della Crescita” riscuotono da anni grande successo. «Rientrare tra le magnifiche 600 è la prova visibile e ufficiale del proprio successo aziendale e allo stesso tempo una concreta opportunità per dimostrare la propria capacità imprenditoriale, attrarre nuove possibilità di business, talenti e investitori. Essere presente nella lista del Campioni della Crescita aumenta non solo la conoscenza e la reputazione dell’azienda in qualità dl datore di lavoro, ma trasmette anche ai potenziali dipendenti l’idea di avere grandi prospettive per Il futuro. Le aziende selezionate hanno il diritto di ottenere il relativo sigillo di qualità dell’Itqf» conclude Bleker.
La Repubblica, 1 novembre 2021